L’evoluzione della figura dell’HR: dal ruolo amministrativo alla centralità strategica

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Negli ultimi decenni, la figura dell’HR in azienda è cambiata in modo significativo, evolvendosi per competenze e mansioni richieste. Un tempo focalizzata principalmente su compiti amministrativi, oggi il ruolo dell’HR si orienta verso obiettivi strategici, come l’attrazione dei talenti, la valorizzazione delle competenze e la promozione del benessere aziendale. Tuttavia, la realtà delle piccole imprese in Italia – nel nostro Paese il tessuto aziendale è caratterizzato dal 95% di microimprese – spesso limita il potenziale di questa trasformazione.
Esploriamo quindi con Chiara Arosio, Partner di Carter & Benson, l’evoluzione del ruolo dell’HR passando dal mondo ideale a cui aspira e la sua percezione.

Negli ultimi decenni, la funzione delle risorse umane ha vissuto una trasformazione che riflette i cambiamenti profondi nel mondo del lavoro e nella gestione delle persone. Com’è cambiato il ruolo dell’HR?

La figura dell’HR si è evoluta da ruolo prevalentemente amministrativo e burocratico a una funzione centrale nella definizione della cultura aziendale e nella realizzazione delle strategie di sviluppo dell’organizzazione. Il passaggio da “personale” a “risorse umane” ha segnato un cambio di paradigma: l’HR è oggi chiamato a gestire le persone come asset fondamentali per la competitività aziendale, e non solo come risorse da impiegare o costi da gestire.

Analizzando il tessuto economico italiano come cambia questa figura nelle grandi organizzazioni e nelle microimprese?

Nel mondo ideale verso cui tende la funzione HR e quindi nelle medie e grandi aziende, il responsabile delle risorse umane ha un ruolo determinante e partecipa alle decisioni aziendali a livello di leadership. Questo ruolo ideale è caratterizzato da competenze trasversali e multidisciplinari, in cui l’HR non solo gestisce aspetti contrattuali e normativi, ma contribuisce a:

Progettare una cultura aziendale solida definendo e promuovendo valori condivisi che creano coesione e appartenenza.
⁠⁠Gestire il cambiamento e l’innovazione. In questo contesto, l’HR gioca un ruolo chiave come agente di cambiamento, capace di guidare l’azienda attraverso fasi di trasformazione.
Promuovere il benessere e la Diversity & Inclusion visto che la salute e il benessere dei dipendenti sono priorità sempre più centrali e l’inclusione delle diversità non è più solo un obiettivo etico, ma una leva per creare un ambiente di lavoro più ricco e stimolante.
Sviluppare il capitale umano. L’HR è responsabile di disegnare percorsi di formazione e sviluppo delle competenze, costruendo percorsi di carriera e di crescita continua in linea con le strategie aziendali.

Se spostiamo l’attenzione alle microimprese che rappresentano circa il 95% delle imprese nel Paese, la figura dell’HR è però ben diversa. Nelle piccole realtà questa funzione viene spesso vista ancora come una necessità amministrativa, più che come una risorsa strategica. La differenza tra il ruolo ideale e la realtà è dunque marcata, soprattutto nelle microimprese italiane.

Il modello ideale vede nell’HR un professionista strategico e centrale nella creazione del valore aziendale, ma la realtà delle microimprese italiane pone limiti concreti alla sua realizzazione. Tuttavia, anche le piccole aziende possono fare progressi significativi adottando strumenti innovativi e valorizzando i principi fondamentali della gestione delle persone. In un contesto globale che richiede flessibilità e capacità di adattamento, la funzione HR rappresenta una risorsa fondamentale per costruire aziende resilienti e competitive, a prescindere dalle loro dimensioni.